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Considerato da molti il più geniale autore di satire di tutti i tempi, Jonathan Swift visse in un'epoca di radicali cambiamenti: assistette al sorgere del capitalismo, del bipartitismo parlamentare, della scienza empirica, dell'industria editoriale e del sistema dell'opinione pubblica. Animato da un fiero conservatorismo, usò la sua fantasia visionaria per denunciare le aberrazioni legate allo sfrenato individualismo dei "moderni".